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Immagine del redattoreMilano Segreta

Piccoli martiri di Gorla

Questa è una storia triste. Oggi come ogni anno la commemorazione della tragedia più atroce che abbia mai colpito la nostra Milano.

La storia di una scuola in cui sono morti ben 184 bimbi milanesi con le loro maestre, durante un bombardamento nel 1944. Questa è la storia dei piccoli martiri di Gorla.

Il mattino del 20 ottobre 1944 decollarono i 36 bombardieri con il compito di distruggere gli stabilimenti della Breda di Sesto San Giovanni. Una volta raggiunto il punto iniziale sopra Milano, lo stormo virò per 22 gradi a destra invece che a sinistra. Quando l'errore venne rilevato, era ormai troppo tardi per cambiare direzione.

Il carico di bombe, ormai tutte innescate, impediva, per ragioni di sicurezza, l'atterraggio del bombardiere alla base; il comandante, invece di liberarsi del carico sganciando le 342 bombe da 500 libbre durante il viaggio di ritorno sulla campagna cremonese o sull'Adriatico, decise di disfarsene immediatamente, facendole cadere sul centro abitato sottostante.

Alle ore 11.29 gli abitati dei quartieri Gorla e Precotto furono investiti da 80 tonnellate di esplosivo. I danni furono atroci e numerose le vittime, nonostante buona parte della popolazione avesse raggiunto i rifugi antiaerei.

Uno degli ordigni, centrò il vano scale della scuola elementare "Francesco Crispi", causando la morte di 184 bambini e dell'intero corpo docente: stavano tutti correndo a mettersi in salvo, non ci sono mai riusciti.

Nella città di Milano, in quel funesto 20 ottobre, furono 614 le vittime estratte dalle macerie, oltre a centinaia di feriti.

Sul terreno dove sorgeva la scuola elementare, concesso dal Comune di Milano ai parenti delle vittime, venne innalzato il monumento ossario intitolato ai "Piccoli Martiri di Gorla", realizzato dallo scultore Remo Brioschi ed inaugurato nel terzo anniversario della strage.

Nella cripta, durante gli anni successivi vennero trasferite, a gruppi, le spoglie dei bimbi e dei loro insegnanti morti a Gorla in seguito al bombardamento .

Il piccolo corridoio centrale è dominato dall'iscrizione:

"E vi avevo detto di amarvi come fratelli". Una strage disumana che fra gli abitanti del quartiere è viva e sentita ancora oggi! La guerra è una merda, lo è sempre stata, lo sarà sempre!


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