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Il segreto milanese di Evita Peròn.

Tutti, più o meno, conosciamo la storia di Evita Perón, personaggio che è divenuto ancora più conosciuto al pubblico internazionale grazie anche alla grande interpretazione di Madonna , nel film sulla sua vita: Evita, guida spirituale dell’Argentina, sostenitrice della causa dei lavoratori e paladina dei poveri.

Quello che molti non sanno è il suo legame con Milano.

Dopo la sua morte per un grave tumore nel 1952 si pose subito il problema di cosa farne del suo corpo, suo marito scappò a Madrid dove stava facendo costruire per lei uno splendido mausoleo con una grande statua.

I responsabili della rivoluzione vollero evitare a tutti i costi che la first lady ,che fu imbalsamata, diventasse oggetto di venerazione delle grandi folle, così il suo corpo venne spedito dall’altra parte del mondo, precisamente indovinate dove?

Qui a Milano! Evita era già stata in visita a Milano nel 1947 e ne rimase affascinata.

Il suo corpo venne nascosto in gran segreto al Cimitero Maggiore, sotto falso nome ovviamente di Maria Maggi, per non attirare folle di curiosi europei. Prima ancora la sua salma fu addirittura nascosta in un camion, a bordo poi di una nave e in un armadio! Fino al 1957 quando il suo cadavere arrivò appunto al Cimitero Maggiore e dove ci rimase sotto mentite spoglie per 15 lunghi anni, fino al 1 Settembre del 1971, quando i “peronisti” sequestrarono il presidente argentino Aramburu e si fecero dire dove Evita era sepolta.

La storia da raccontare sarebbe ben più complessa e piena di affascinanti colpi di scena, ma in breve, con uno stratagemma, un finto fratello di “Maria Maggi” (inviato dal marito), chiese al nostro cimitero la restituzione della salma, che fù portata a Madrid e infine dopo anni tornò in Argentina, dove tutt’ora è fra le tombe più visitate e venerate al mondo.

Nel nostro Cimitero Maggiore, la sua posizione è esattamente al campo n.86, pietra tombale 41, dove molti anni fa è stata messa una lapide commemorativa voluta dai suoi seguaci, come gesto di gratitudine alla nostra città, per aver protetto per anni il corpo della loro amata, una delle donne più leggendarie al mondo.


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