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Fontane della Centrale

Come sappiamo, Stazione Centrale fu costruita durante il periodo fascista, dagli storici viene definita "la grande cattedrale in movimento", esempio lampante di Art Decó e ai primi posti delle stazioni più belle e monumentali al mondo. Ma la facciata esterna, nasconde un segreto che pochi conoscono. Emblema principale fra le decorazioni della facciata, sono le due monumentali fontane poste agli angoli: chissá quante volte passandoci non ci si è accorti che sono proprio fontane, per via del fatto che (almeno da che ho memoria) son state spente per lunghi anni, ma che da qualche giorno dopo pulitura e restauro sono tornate a far sgorgare acqua. Le due, rappresentano due volti antropomorfi, quasi demoniaci: due occhi socchiusi e minacciosi ed una enorme bocca spalancata da cui fuoriesce l'acqua, con solo due denti accennati: i due canini. Cosa vi fa pensare? Ovviamente la mente rimanda ai vampiri. È nota tramandata dai nonni infatti, come accennato qui in passato, la leggenda del vampiro dei sotterranei della nostra stazione, antecedente a questa, che aggredì diverse persone a cavallo degli anni 20, e che poi si intrufoló nei futuri sotterranei della centrale addormentandosi in uno dei vagoni che portavano ad Auschwitz. Si trattó molto probabilmente, solo di un vecchio clochard ubriacone dedito ad una vita da eremita che abitava i sotterranei della stazione (un tempo facile intrufolarsi) e che aggrediva chiunque osasse avvicinarsi. Da qui la leggenda del vampiro dei sotterranei. Ulisse Stacchini, padre della Centrale, si ispiró proprio alla leggenda folkloristica molto sentita in passato per rappresentare i due fontanoni, come a "guardia" della sua grande "cattedrale". Vederle in funzione dopo tanti anni è stupefacente.


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