La Cripta seicentesca dell'Annunciata sotto l'Università Statale.
Si stima che qui sotto vi siano i resti di circa 150mila milanesi, sepolti tra il 1473, quando la Ca' Granda iniziò la sua attività assistenziale, e il 1695, quando non furono più permesse le sepolture entro le mura.
Gli studenti hanno accesso per studiare e analizzare le migliaia di ossa per capire e ricostruire dalle analisi, gli usi, i costumi e le malattie dei milanesi dell'epoca.
Qui sono esposte anche le ossa del paziente zero della peste.
Interessante dal punto di vista antropologico scoprire molti aneddoti. Ad esempio scavando all’interno di una delle camere sepolcrali della Cripta, sono stati ritrovati i resti di una persona affetta da nanismo, scoperta dalla quale possiamo dedurre che questa patologia colpiva già la popolazione, anche nel XV secolo. Sono stati rinvenuti indumenti, bottiglie, vasi della farmacia e denti che hanno permesso di studiare il tipo di alimentazione del tempo.
Tra mille aneddoti, storie e curiosità su usi e costumi della Milano di un tempo, si capisce anche che qui avevano accesso medici legali o meglio necroscopi, veri e propri detective dell’epoca, il cui lavoro li portava anche a visitare le case in cui si era consumata una morte sospetta e ad effettuare delle specie di autopsie e prime indagini.
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